Suggerimenti

Esempio n°1 (profondità da 0 a 10 m.)

La figura dell’esempio n°1 rappresenta una postazione tipica che può essere suddivisa in tre zone: un pendio a lento degrado, generalmente ricoperto di alghe e vegetazione lacustre (zona A), una zona discretamente uniforme (zona B) che termina con un gradino pronunciato, a sua volta principio di un altro pendio (zona C) che degrada lentamente verso il punto più profondo del tratto considerato.

Esempio n°2 (profondità da 0 a 10 m.)

In quest’altra figura, il profilo nettamente differente dal primo consente di individuare altre tre zone: un ripido pendio che scende in profondità, con alcuni sassi sul fondo (zona D), lascia il posto ad una sopraelevazione ricoperta di vegetazione acquatica (zona E), per degradare lentamente (zona F) verso il punto più profondo.

Le condizioni metrologiche

Le situazioni di pesca, possono variare sensibilmente con l’alternarsi del giorno e della notte e con l’evolversi delle condizioni atmosferiche: quasi tutte le zone individuate nell’ambito della postazione (vedi esempi 1 e 2), possono avere dei rendimenti diversi, in termini di catture, a seconda del quadro climatico del momento ed in base all’orario.

Ad esempio è stato più volte constatato che in alcune postazioni di pesca, con un profilo di fondale assimilabile all’esempio n°1, le abboccate sono state progressivamente dalla zona C alla zona A, in perfetto sincronismo con il tramonto del sole.

Analogamente, nel caso di un profilo simile all’esempio n°2, la zona D sarà da preferire alle altre, durante lo svolgimento di una sessione diurna con tempo sereno mentre di notte o durante un temporale, la zona E sarà privilegiata.

Nella tabella che segue, sono riassunte queste tendenze che possono costituire un paragone attendibile, per quasi tutte le situazioni di pesca.


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